| Il genocidio di Okinawa é una delle pagine più drammatiche della seconda guerra mondiale. In questo splendido arcipelago la pacifica popolazione locale fu vittima di entrambi gli eserciti, americano e giapponese: fu quest'ultimo infatti a inculcare nella mente dei locali che gli americani fossero dei barbari, e che da priogionieri sarebbero stati comunque torturati e uccisi, per cui era più onorevole un suicidio per non umiliare l'imperatore.
L'isola è rimasta per anni staccata dal Giappone e sotto il controllo degli americani, fino al 1972. Ancora oggi il 19% del territorio è occupato da basi militari americane, e lo sarà ancora a lungo, almeno finchè la Corea del Nord continuerà a fare test missilistici e a sviluppare tecnologie nucleari. Conscia di ciò la popolazione di Okinawa, notoriamente calma e pacifica, cerca di sopportare i soldati americani che da anni sono autori impuniti di stupri, rapine, omici e violenze di ogni genere.
Nonostante il boom turistico di Okinawa nei primi anni di questo decennio, che ha fatto conoscere questo stupendo arcipelago in tutto il mondo, sembra che i soldati americani non ancora apprezzino le bellezze locali. Anzi.
Tra le pagine di MySpace ce n'è una che si chiama "Okinawa Genocide": non è una pagina ad interesse storico, ma una pagina redatta da un militare statunitense che esordisce in questo modo:
"Se ti trovi ad Okinawa, e la odi, se sei stanco di guidare a 24km/h ovunque... se vai da Jusco o in qualsiasi altro negozio e ti vengono i nervi a sentire il banjo di Okinawa....se colpisci bambini ogni volta che entri in un family mart... se ti fa schifo la soba... unisciti a noi"
Poco più in basso c'è la discussione "perchè odi okinawa?". La pagina sembra che non inciti esplicitamente alla violenza contro i locali, ma basta il terribile nome del sito per chiarire che si tratta di un sito razzista, xenofobo e violento.
Finchè ci saranno persone come queste nel mondo, la pace e la tolleranza saranno sempre più difficili. E la Storia, quella del Genocidio, quella delle 120.000 vittime civili su una popolazione di 450.000 e dei 66.000 militari giapponesi su 70.000, e dei 12.000 soldati americani morti su 180.000, sembra che anche questa volta non abbia insegnato niente.
1961 un soldato uccide un ragazzo di 20 anni, nessuna pena; una donna di 47 viene uccisa da due marines di 20; un soldato travolge e uccide due bambine di 9 e 10 anni, punito con una multa
1972 un marine di 18 anni violenta e strangola una donna di 37 anni; un uomo di 37 anni viene ucciso da un soldato di 25, impunito; un soldato travolge e uccide un 50enne, innocente
1995 una ragazza di 24 anni viene uccisa a martellate da un soldato di 20; una bambina di 12 anni viene rapita e violentata da tre soldati americani
2004 precipita un elicottero americano su un'università per fortuna deserta: i militari requisiscono la zona (territorio giapponese) per una settimana, e dopo le proteste dei locali effettuano una rumorossima esercitazione con gli elicotteri durante gli esami di ammissione all'università
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